Maniscalco Mori

 

Relazione sul tarlo

IL TARLO : La nuova tara per il cavallo sarà nel prossimo futuro, certamente il tarlo, o scientificamente parlando scopulariopsis brevicaulis, un fungo che scavando gallerie nel piede del cavallo (nel 90% dei casi sui piedi anteriori) crea lo stacco della muraglia delle lamine del vivo, o se troppo avanzato e non curato in tempo, porta alla zoppia del cavallo, che per la perdita di piede con conseguente riduzione della base d'appoggio non riesce più ad avere un corretto appoggio sul terreno.

MANIFESTAZIONE DEL TARLO : Come già detto, nella maggioranza dei casi, questa malattia si sviluppa sui piedi anteriori, ma io ho avuto modo di riscontrarne parecchi casi anche sui piedi posteriori. Si manifesta esternamente con un cedimento della muraglia, in prossimità della punta del piede,principalmente dove risiede la barbetta del ferro e se trascurato o non curato adeguatamente inizia a scavare verso la corona e lateralmente verso i talloni,portando il cavallo nei casi più gravi al distacco totale dello zoccolo..

LE CAUSE DEL TARLO : Le cause del tarlo sono molteplici, possiamo attribuirne la colpa alla sporcizia che rimane troppo tempo a contatto con la suola del piede, essendo impregnata di urina e di acidi amoniaci che sviluppa il letame, favorisce l'insorgere di funghi e altre patologie dannose per il piede del cavallo.

 Altre persone credono che sia l'alimentazione moderna a portare degli scompensi nel piede. Alcuni addirittura sostengono che per i cavalli atleti si possa ricercarne la causa nello stress da lavoro (cosa in cui personalmente non credo).

Altro capro espiatorio sono le lettiere, non è provato scientificamente che il loro ruolo sia fondamentale ma data la mia esperienza e il mio tempo trascorso in compagnia dei cavalli, posso dirvi che il problema del tarlo è aumentato drasticamente rispetto a 20 anni fa quando ero ragazzo. A quei tempi tutti questi problemi non c'erano e i casi erano rarissimi.

Tutto questo per dirvi che forse qualcosa è cambiato o è venuto meno al cavallo, soprattutto riguardo alla sua lettiera, posto in cui passa molte ore e quindi di fondamentale importanza.


 

LA CURA :

Per la cura del tarlo non rimane altra soluzione che asportare l'unghia già staccata dalla lamine del vivo, avendo cura di scavare (con coltello a mano o coltellaccio) fin dove finisce lo stacco della muraglia, o meglio fin che non si riscontra, perlustrando con un chiodo di cavallo, nessun'altra intercapedine tra muraglia e lamine del vivo. A volte è necessario fare delle vere e propie demolizioni del piede, ma è l'unica maniera per esssere sicuri di averlo debellato. Quotidianamente poi bisogna usare prodotti che ne impediscono il propagarsi nel piede (ho visto molti veterinari usare formalina o addirittura per buchi piccoli dosi limitate di vescicante per bruciarlo). Sul mercato non esiste una vera cura per il tarlo, esistono molti prodotti in parte efficaci il cui scopo (se usati quotidianamente) è impedire che il tarlo riesca a propagarsi troppo in fretta nella muraglia.

Dalla mia esperienza sul tarlo, cioè sui piedi che ho curato fino ad ora (cavalli da salto, purosangue, passeggiata ecc...), la prassi migliore è aprire la muraglia portando alla luce tutte le gallerie o fori iniziali che siano, usare il prodotto antitarlo tutti i giorni..

 

PREVENZIONE:

I punti per la prevenzione sono molteplici, ma anche alquanto semplici se ricordati al momento giusto. Come c'è noto nelle persone i funghi sono molto contagiosi, basta cioè un piccolo contatto superficiale con una persona già contagiata per essere infettati, ed è altrettanto vero che un cavallo affetto da tarlo può trasmetterlo ad altri cavalli. Con questo non voglio dire che deve essere isolato, però sarebbe meglio usare determinati accorgimenti, per esempio sarebbe prudente non lasciarlo libero in un paddock con altri cavalli, usare un nettapiedi personale ecc. In poche parole bisogna cercare di evitare tutte quelle situazioni in cui il cavallo infetto possa venire direttamente a contatto con altri. Il tarlo è un fungo molto contagioso e io penso che a volte basta che un cavallo passi dove c'era un cavallo infetto o che lavori nello stesso campo per essere contagiato o avere dei problemi in futuro. un'altro accorgimento per i proprietari di cavalli con il tarlo è quello di fornire all'animale una bella lettiera areata (in paglia) almeno per qualche tempo, in modo che il piede possa respirare meglio.

In conclusione cari proprietari controllate meglio i piedi dei vostri cavalli, esigete dal vostro maniscalco una maggiore attenzione ai problemi del tarlo,quindi il maniscalco in questione dovrà sempre disinfettare i propri attrezzi perchè veicoli di contagio,ed anche voi cercate di prevenirlo con box molto asciutti ed applicazioni sporadiche di prodotti funghicidi, docciate i piedi il meno possibile,l'umidità elevata aiuta il proliferarsi del fungo o altrimenti proteggeteli con grasso prima di entrare nella doccia, ed infine curate i piedi con unghie deboli o troppo spaccate perché sono più esposti all'aggressione del tarlo.

 

LA FERRATURA:

Quando si è finito di asportare l'unghia staccata, di solito, rimane poco piede su cui poter infliggere i chiodi, se il tarlo era in uno stadio avanzato, quindi adesso bisogna scegliere un tipo di ferratura adatta, e questa varia da situazione a situazione. Molte volte rimane talmente poco piede che non si sa da dove cominciare, e personalmente quando mi trovo in questa situazioni, preferisco consultarmi con il veterinario del cliente per scegliere insieme a lui il tipo di ferratura e in che misura asportare. Inoltre preferisco avere anche un'altra persona competente con me mentre spiego al proprietario del cavallo quello che sto facendo e che magari dovrà rinunciare ai concorsi per un po'. I tipi di ferrature sono molteplici e di diversi materiali, l'importante comunque è creare al cavallo una scarpa su misura, comoda, che gli consenta una giusta crescita del piede. Bisogna fargli trovare quell'equilibrio che gli è venuto a mancare con l'asportazione del piede aggiungendo più barbette al ferro se non è possibile infliggere molti chiodi, che devono essere sempre e comunque molto piccoli fino a che non si ritornerà alla ferratura tradizionale quando la muraglia sarà normale,inutile apporre ferrature troppo contenitive non permetterebbero a l'unghia di crescere normalmente. Parlando della ferratura a caldo, si può dire che sarebbe corretto farla sporadicamente per tenere disinfettata la muraglia, ma è inutile se lo stadio del tarlo è già avanzato.

 ECCO ANCHE UN ESEMPIO DI FERRATURA SU DI UN CAVALLO CON SETOLA NEI TALLONI CON DISTACCO DELLA PARTE VIVA:

... ED UN ESEMPIO DI FERRATURA DI CAVALLO AFFETTO DA LAMINITE:

 

 

 

 

Maniscalco - Farrier - Hufschmied - Marèscial Ferrant